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Zoolander 2 speciale costumi e recensione: slogan assurdi, personaggi eccentrici e un film che non tradisce le aspettative dei fan
Ci sono tutta una serie di buoni motivi per andare a vedere Zoolander 2, dobbiamo partire però da alcune premesse fondamentali: il film è assolutamente “beota”, ironizza sul mondo della moda ed è proprio per questo assolutamente geniale. Style & Fashion ha visto in anteprima il film più atteso di sempre dal fashion system e ne siamo usciti con il sorriso sulle labbra. Scopri qui la recensione e lo speciale costumi

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Ci sono tutta una serie di buoni motivi per andare a vedere l’atteso Zoolander 2, dobbiamo partire però da alcune premesse fondamentali: il film è assolutamente “beota”, ironizza sul mondo della moda ed è proprio per questo assolutamente geniale. Style & Fashion ha visto in anteprima il film più atteso di sempre dal fashion system (che non a caso compare a frotte con cammei all’interno della pellicola) e ne siamo usciti con il sorriso sulle labbra e cosa più importante di tutte: gli elementi ridicoli e totalmente assurdi dei due protagonisti tornano nel sequel di un film che non solo onora lo spirito del primo capitolo che il pubblico ha tanto apprezzato, ma soprattutto non tradisce le aspettative dei fan.
Era particolarmente difficile confrontarsi con il primo Zoolander, con i personaggi che sono diventate delle vere e proprie icone fashioniste, ed oggi dopo ben 15 anni torna a conquistare i cuori dei fan, si perchè il film, uscito nel settembre del 2001, non sbancò i botteghini, fu solo con l’uscita del DVD che si generò il fenomeno cult movie. La sua inconfondibile espressione Blue Steel e la Magnum hanno catturato i cuori del mondo della moda e del pubblico, e non solo, in modo assolutamente naturale i personaggi e gli slogan assurdi del primo film, hanno talmente catturato il pubblico, che con la nascita dei social media sono diventati naturalmente degli hashtag.
Il mondo scandaloso di Zoolander ha creato dei personaggi iconici che il pubblico ha tanto amato per le loro eccentricità; più sono assurdi e scandalosi e meglio è. Stiller e la sua squadra hanno fatto di tutto per onorare lo spirito e l’entusiasmo dei personaggi originali, creandone al contempo di nuovi ma con delle caratteristiche simili ai predecessori.
Passiamo ora alla trama (decisamente figosa, direbbe Derek), il film si apre con la morte di Justin Bieber che vi assicuriamo nel trailer non rende giustizia alla sua “dura prova di attore”, per poi essere catapultati in un ufficio super segreto dove scopriamo che moltissime pop star vengono uccise e muoiono tentando (invano oserei aggiungere) di fare la mitica Blue Steel. Una carrellata di notiziari ci riporta all’ultima volta che abbiamo visto i modelli Derek e Hansel, che si stavano godendo le meraviglie del “Centro Derek Zoolander per i Bambini Che Non Sanno Leggere Bene e Che Vogliono Imparare A Fare Anche Tante Altre Cose Buone“, mentre Mugatu (il cattissimo Will Ferrell) era finito dietro le sbarre. Una catastrofe imprevista però colpisce il Centro e costringe i due a ritirarsi, e vivere fuori dal sistema. Dopo aver perso tutto, Derek giura di voler vivere in solitudine, e Hansel, che è sfregiato permanentemente sul viso, indossa una maschera e vive in una capanna di fango nel deserto. Dopo anni di isolamento, entrambi ricevono di punto in bianco un invito a partecipare ad un grande evento di moda promosso da Alexanya Atoz (Kristen Wiig), la più potente magnate fashion del mondo, che siede sul trono dell’impero della moda. Incapaci di resistere al fascino di ritornare al loro antico splendore, i due accettano e si dirigono verso Roma.
All’arrivo, Derek e Hansel si rendono conto immediatamente che il mondo che conoscevano una volta non esiste più: espressioni ammiccanti e passerelle appartengono al passato. L’industria è ora governata dalla generazione Y e dalle celebrità di Internet che vloggano, condividono i loro tweet, e ironicamente sono contro la moda. Non molto tempo dopo il loro arrivo a Roma, vengono avvicinati da Valentina Valencia, una bella agente speciale della Global Fashion Division dell’Interpol che li recluta per aiutarla a risolvere un’indagine riguardo l’assassinio di un elenco allarmante di pop star. Tutti gli omicidi hanno in comune una caratteristica lampante che potrebbe sciogliere il caso – un selfie al momento della morte con l’espressione… BLUE STEEL. Convinta che c’è solo una persona che può interpretare quello sguardo, Valentina ed il suo assistente si mettono alla ricerca di Derek perché si infiltri nel mondo dell’alta moda per risolvere il caso.
Con Mugatu dietro le sbarre, il mondo della moda è rimasto senza un leader, ma questo vuoto è stato riempito in proporzioni epiche dalla nuova regina della moda, l’incomparabile Alexanya Atoz. Un magnate della moda tanto amata e venerata che sembra fluttuare piuttosto che camminare. Quando Derek e Hansel vengono personalmente invitati da Alexanya a sfilare nell’evento del suo protetto Don Atari, sono consapevoli dell’importanza del gesto, e si preparano per un ritorno trionfale sulla scena. Oltre alla stravaganza degli abiti che porta, Alexanya Atoz è un pilastro dell’evoluzione artistica: non si limita ad indossare abiti, ma cura ogni particolare del suo aspetto e coglie ogni occasione per fare un lancio pubblicitario.
Sempre alla ricerca della bellezza eterna, fa di tutto per arrestare il processo di invecchiamento ed il risultato è un volto gonfio, siringato, tirato, abbronzato che incita la società alla giovinezza e la chirurgia estetica. Alexanya è un disastro della chirurgia plastica, talmente iniettata di Botox che riesce a malapena a parlare. Lo stilista di moda più famoso è Don Atari, un hipster riverenziale e wannabe metropolitano che è il nuovo cattivo della moda. Atari si è fatto un nome portando il banale alla ribalta come una dichiarazione artistica e critica sugli standard tradizionali della moda. Questo enfant terrible della moda, ha dichiarato che la bellezza è brutta, il non-cool è cool, e tutto ciò che non è di tendenza è in realtà super.
Per continuare a rendere omaggio all’osannato mondo della moda, appare un elenco di ruoli cammeo e, a differenza del primo film, nel sequel sono stati coinvolti dei grandi appassionati di moda pronti a partecipare ai dialoghi ed alle battute del film: da Ariana Grande ad Anna Wintour, Marc Jacobs, Alexander Wang, Tommy Hilfiger e Valentino, Billy Zane, Nathan Lee Graham, Katy Perry, Sting e Naomi Campbell.
Ora (senza svelarvi tutto il film) non vi resta che attendere l’11 Febbraio per scoprire tutte le chicche ironiche ed eccentriche, i suoi pazzi cammei,i suoi colpi di scena eccentrici… Solo Derek e Hansel hanno il potere di SALVARE LA MODA e sì, quasi dimenticavo, preparatevi a ridere di gusto.
