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Street Art: con “Napoli Paint Stories” alla scoperta dell’arte urbana partenopea
Napoli Paint Stories: street art & graffiti tour è il progetto realizzato per il programma “Napoli città giovane”. Artsblog ha fatto qualche domanda a Federica Belmonte, ideatrice del progetto

Meravigliose le città che offrono ai turisti passeggiate d’arte a cielo aperto. Non solo monumenti, ma anche tantissima street art che cattura la curiosità di tutti. Napoli è una di queste, serena, sfarzosa e intensa perchè concentra nel centro storico tra il Decumano Inferiore (Spaccanapoli) e il Decumano Maggiore (piazza Bellini) le tracce più schiette della creatività. Il progetto Napoli Paint Stories ideato da Federica Belmonte e curato dall’associazione culturale 400ml, sarà un’occasione per tutti i curiosi di scoprire le opere di street art disseminate tra i vicoli più suggestivi di Napoli, ma anche per soffermarsi sulle tracce della comunicazione underground e ricostruire la storia della città partenopea da un nuovo punto di vista.
Sapevate che la street art a Napoli risale a 30 anni fa? Tra i tour proposti da Napoli Paint Stories tra murales, stencil e graffiti scoprirete che il più famoso street artist del mondo qui Banksy ha lasciato un segno e che l’arte urbana non nasce mai per caso.
I prossimi appuntamenti saranno sabato 16, 23 e 30 maggio e domenica 24 e 31 maggio. Federica Belmonte, storica dell’arte e organizzatrice ci dà qualche anticipazione e racconta la particolare attrattiva della street art partenopea.
Intervista a Federica Belmonte “Napoli Paint Stories”
D: Come è nato il progetto?
R:Il progetto nasce dalla voglia di condividere la passione per i linguaggi urbani; da sempre disegni, scritte e manifesti sulle mura hanno attratto la mia curiosità spingendomi a farmi delle domande, ho pensato che come me anche altre persone potessero avere lo stesso interesse, la stessa volontà di pensare alle nostra città non solo come degli agglomerati urbani ma come spazi abitati da persone con sogni, passioni, idee. L’idea è nata durante un viaggio; volendo fare un sopralluogo mi sono resa conto che se avessi avuto un accompagnatore sarebbe stato più facile, da lì l’idea di sviluppare un percorso a Napoli, città che conoscevo poiché lì avevo frequentato l’università. Il tour è poi diventato realtà grazie al supporto dell’associazione culturale 400ml con cui abbiamo sviluppato l’idea e che ha inserito il Napoli Paint Stories in un progetto più ampio; il “NAU_napoli azione urbana”, un’iniziativa del programma”Napoli città giovane: i giovani costruiscono il futuro della Città”, realizzato nell’ambito dei Piani Locali Giovani – Città Metropolitane, promossi e sostenuti dal Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani.
D: Com’è stato trasformare ed inserire percorsi di street art in veri e propri giri turistici?
R: C’è a monte un lungo lavoro durato circa due anni fatto di censimento dei lavori realizzati nel centro storico, interviste, ricerche, sopralluoghi e mappatura. Alla fine abbiamo creato un itinerario da cui è possibile farsi un’idea di ciò che succede nelle strade e sulle mura napoletane. Il Napoli Paint Stories è infatti sì uno street art & graffiti tour ma nel percorso abbiamo inglobato tante diverse anime, come ad esempio le scritte degli ultrà o slogan politici poiché anch’esse abitano la strada e sono delle “paint stories” di questa città. La volontà di base non è didascalica; non si tratta infatti di una visita guidata nel senso classico e nozionistico del termine, piuttosto di una scoperta di un altro aspetto della città, vengono evitate spiegazioni o giudizi su ciò che viene visto ma si cerca attraverso degli input, come ad esempio qualche accenno alle tecniche più diffuse come lo stencil o il poster, di stimolare i partecipanti. Con il passare del tempo, e quindi con la nascita o perdita di nuovi lavori, il percorso cambierà.
D:Come si è evoluta nel tempo la street art partenopea?
R: Più che di evoluzione parlerei di conservazione, soprattutto di spirito, di essenza. Napoli conosce la street art da ormai 30 anni; nell’88 arrivano in città sia Ernest Pignon Ernest che Blek Le Rat. Nell’81 Felice Pignataro fonda il Gridas a Scampia e più o meno nella stessa decade su una facciata di un palazzo nei quartieri spagnoli viene realizzato un murales gigante raffigurante Maradona. In maniera silente, con meno clamore magari rispetto ad altre città, ma con determinazione continua a muoversi qui la street art; raccontando il luogo, la storia, l’appartenenza, non per forza attraverso grandi lavori ma inserendosi nel tessuto urbano come arrampicandosi, in alcuni casi deformandosi. Forse è questa l’eredità lasciata dai pionieri a Napoli e raccolta dalle generazioni successive, da artisti come Cyop&Kaf, Miedo, Arp, Zolta. Credo che la scena napoletana possa dirsi ancora autentica, unica, esattamente come questa città.
D:Qual è l’opera che un turista in tour, secondo te, non dovrebbe assolutamente perdere?
R: Il nostro percorso cerca di fare una panoramica sulle diverse “voci” coinvolte, finirei per elencarle tutte! Comunque è certamente interessante il CSOA SKA dove su una facciata appare un grande murales realizzato circa 15 anni fa da un’artista olandese e un artista austriaco, mentre dall’altra un grande murales realizzato da Kaf, Miedo, Arp, Zolta si arrampica lungo i piani dell’edificio. Poi ovviamente lo stencil di Banksy a Largo Gerolamini, anche perché è l’unica opera dello street artist realizzata in Italia.
D:Cosa bolle in pentola? Quali sono i percorsi in programma per le prossime settimane?
R:Le nostre passeggiate proseguono per tutti i weekend di maggio. Speriamo che con il tempo il nostro possa diventare un appuntamento fisso. C’è comunque la nostra pagina fb per rimanere aggiornati su tutte le novità.
Street art a Napoli con Napoli Paint Stories
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Foto| Napoli Paint Stories Fb
