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Museo Motorismo d’Epoca di Siracusa, collezione preziosa di auto e moto
A Siracusa, l’antica città greca, patria di Archimede, “Motorismo D’Epoca” è un museo dedicato all’evoluzione del veicolo a motore. Il suo primo obiettivo è la promozione e la divulgazione della storia dei mezzi a motore.

Il Museo del Motorismo d’Epoca di Siracusa nasce dalla grande passione per le auto e la meccanica dell’imprenditore siracusano Alvaro Di Stefano che nel corso della sua vita ha collezionato, conservato e sapientemente restaurato auto e moto d’epoca.
Quello di Alvaro Di Stefano per la bella meccanica è un amore antico, nato quando, ancora ragazzino, vedeva lo zio, il noto pittore Stefanio Di Stefano, sfrecciare a bordo della sua fiammante Fiat 508 S Coppa d’Oro. Un amore che lo ha portato anche a gareggiare, con ottimi risultati, nelle gare più blasonate dell’epoca, come il Trofeo Supercortemaggiore del 1953.
Abbandonate le corse per dedicarsi alle attività imprenditoriali di famiglia, non ha mai abbandonato il mondo dei motori iniziando a collezionare auto e moto di particolare significato storico e stilistico. Successivamente, con la collaborazione dei figli, ha voluto dedicare alla sua passione un luogo degno di questi capolavori su ruote. Ben conscio del patrimonio culturale rappresentato da questi veicoli, ha fortemente voluto che fosse fruibile al pubblico. Così, nel maggio del 2013 nasce il Museo del Motorismo d’Epoca la cui conduzione è affidata alla figlia Eleonora Di Stefano che ne assume la presidenza.
Non è un caso che questa passione così forte sia nata in Sicilia, una terra che è stata il territorio di caccia delle più importanti vetture costruite nel passato, grazie anche al pionierismo di Vincenzo Florio che nel 1906 inventò la “sua” Targa; due anni dopo, nel 1908, ideò la prima gara di velocità in salita al mondo, la Palermo-Monte Pellegrino e nel 1912 il Giro di Sicilia da cui trassero ispirazione gli ideatori della Mille Miglia. Siracusa poi è stata, sin dal 1949, un nutrito vivaio di competizioni automobilistiche, con un circuito dal nome bellissimo, “il Circuito degli Aranci”, che ha ospitato le gare di Formula 1 fino alla fine degli anni ‘60.
La collezione esposta al museo presenta una panoramica dell’evoluzione dei veicoli a motore dagli anni ‘20 agli anni ’80 del secolo scorso e propone a rotazione circa 40 mezzi d’epoca, tra autovetture, auto sportive, autocarri e motocicli con un unico, grande filo conduttore: il made in Italy. I marchi, infatti, sono tutti esclusivamente italiani. Questi gioielli della tecnica automobilistica, frutto dei migliori artisti della progettazione, hanno condotto l’Italia e gli Italiani attraverso i grandi cambiamenti sociali, economici e culturali del ‘900.
Come dicevamo in apertura, questo è un museo dinamico, i cui mezzi sono tutti perfettamente funzionanti e vengono spesso utilizzati per le manifestazioni più importanti. In più, le funzioni prettamente espositive sono integrate anche da altre attività culturali complementari. Il museo, oltre ad una corposa documentazione cartacea, dispone di filmati storici dell’Istituto Nazionale Luce con le più belle edizioni della Targa Florio e del Giro di Sicilia dagli anni ’30 agli anni ’50 e con le cronache delle competizioni svoltesi sul Circuito degli Aranci di Siracusa compresi i gran premi di Formula 1 dagli anni ’50 agli anni ’60.
Entrando nel museo si viene accolti da alcune moto ed auto degli anni ’20, come le varie FIAT 501 e 509 e quel capolavoro di tecnica e di innovazione che fu la Lancia Lambda; subito dopo ci si trova al cospetto delle auto degli anni ’30 e ’40 con la loro linea che comincia ad essere modellata dal vento, dalle FIAT 514 e 508 “Balilla”, con linee di carrozzeria ancora squadrate, alle rivoluzionarie FIAT 1500 6 Cilindri nelle varie versioni berlina e cabriolet fuoriserie interpretate dai migliori carrozzieri dell’epoca, poi le varie Lancia Augusta ed Artena, Astura ed Aprilia, per poi proseguire con l’Alfa Romeo 6C 2300 in un particolarissimo allestimento destinato ai gravosi impieghi nelle Colonie d’Africa da parte del Generale Graziani, Viceré d’Etiopia, e la poderosa FIAT 2800 che il Duce Benito Mussolini regalò al generalissimo Francisco Franco.
In pochi passi si segue l’evoluzione dell’auto, da quelle più prossime ad una carrozza staccata senza cavalli alle linee oramai sempre più ardite ed eleganti, arrivando così agli anni della dolce vita, quei favolosi anni ’50 e ’60 caratterizzati da una gioia di vivere che ben si rispecchia nella linea di capolavori assoluti del design automobilistico come ad esempio la Lancia Aurelia B24 America e l’Alfa Romeo Giulietta Spider veloce, partorite entrambe dalla felicissima matita di Pininfarina e la Maserati Sebring, stilizzata da un superbo Giovanni Michelotti per Vignale.
Gli anni ’70 accolgono gli ospiti con due delle più belle Ferrari di sempre: la 365 GTB 4 Daytona e la Dino 246 GT, circondate da alcune delle più popolari e nostalgiche utilitarie FIAT accostate alla macchina dei “cumenda” dell’epoca, quella FIAT 130, resa famosa dall’avvocato Gianni Agnelli e dal triste ricordo del rapimento di Aldo Moro, e da un’auto che ha scritto la storia dei Rally come la Lancia Fulvia HF 1600 guidata all’epoca da Sandro Munari. Il percorso procede come in un sogno fino agli anni ’80, raccontati da due icone dell’epoca, le Ferrari 328 e Testarossa, per arrivare alla Ferrari 126 C2/B di Formula 1 che vinse, con alla guida Patrick Tambay, il GP di Imola nel 1983 e nello stesso anno anche il mondiale costruttori.
Alla fine, dopo un paio d’ore trascorse ad ammirare questi ed altri gioielli su ruote di cui, per brevità, non abbiamo potuto parlare, si esce entusiasti più di prima, sentendosi un po’ come Pinocchio e Lucignolo nel Paese dei Balocchi…
Daniele Spataro
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Via | Daniele Spataro e Motorismodepocasiracusa.it
