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Livia Turco: “Essere donne oggi significa essere consapevoli della propria forza e dei propri talenti” – INTERVISTA

Livia Turco: "Essere donne oggi significa essere consapevoli della propria forza e dei propri talenti" - INTERVISTA

Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Nilde Iotti, la Fondazione Gramsci e la Fondazione Nilde Iotti organizzano al Teatro Argentina l’evento “Grazie, Nilde”, previsto per martedì 22 dicembre 2020 alle ore 21:30.

Tra le testimonianze previste quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anticipata dai saluti della Presidente della Fondazione Nilde Iotti Livia Turco e della figlia di Nilde Iotti, Marisa Malagoli Togliatti. Abbiamo parlato proprio con Livia Turco.

Il suo nome fa parte della storia politica del nostro Paese degli ultimi 20 anni almeno. Può raccontarci brevemente la sua storia?

Ero una giovane ragazza che viveva a Morozzo, un paese in provincia di Cuneo. Nata nel 1955. Ero moto appassionata agli studi ed anche assidua frequentatrice della parrocchia del paese. L’ esempio di vita del mio papà operaio e della mia mamma accesero in me un forte sentimento di realizzare la giustizia sociale. Questa, la giustizia sociale ,e’ stata la molla che mi ha indotta a cercare la politica. Dopo gli studi a Cuneo mi trasferii giovanissima da sola a Torino e, attratta dalle proposte e dal carisma di Enrico Berlinguer, mi iscrissi al Partito Comunista italiano. Una militanza intensa e bellissima: contro il terrorismo, per i diritti dei giovani, a partire dal lavoro, per la legge sul divorzio nel 1974, per il servizio sanitario nazionale pubblico universalistico e solidale, per la legge 194 sull’aborto, per la libertà ’ delle donne. Fu importante l’incontro con il femminismo.La politica e’ stata una grande passione. Fui poi eletta in Parlamento nel 1987, successivamente divenni prima Ministra Della Solidarietà Sociale e poi della Salute.
Mi sono sempre occupata delle persone più fragili, dei diritti delle donne e dei migranti. Ho promosso molte leggi: contro la violenza sessuale, per cambiare i tempi di vita e di lavoro, per il diritto al lavoro delle donne, per le politiche sociali e la salute, per i diritti dei migranti.
Da alcuni anni ho promosso con Marisa Malagoli Togliatti ed altre donne la Fondazione Nilde Iotti e svolgo attività di volontariato sui temi del sociale, della salute e dei diritti dei migranti.

Il 22 dicembre si terrà al Teatro Argentina l’evento dedicato al centenario della nascita di Nilde Iotti. Chi è stata Nilde Iotti per la storia del nostro Paese e perché ricordarla oggi?

È difficile raccontare brevemente l’intensa vita personale e politica di Nilde Iotti, una Madre della nostra Repubblica. Nata a Reggio Emilia il 10 aprile 1920, suo padre Egidio era un ferroviere profondamente antifascista, la mamma casalinga. Il papà fu licenziato dalle Ferrovie per la sua fede antifascista, ma volle con tantissimi sacrifici di entrambi che la figlia proseguisse gli studi. Nilde Iotti si è laureata in Lettere e filosofia nel 1943 alla Università La Cattolica di Milano. Ha partecipato alla lotta partigiana con i Gruppi di Difesa delle Donne, scelse il Partito Comunista Italiano e fu candidata consigliere Comunale a Reggio Emilia nel 1946 e successivamente fu candidata al Parlamento nell’Assemblea Costituente, che aveva il compito di redigere la nostra Costituzione . Erano 21 donne, le nostre Madri Costituenti , che a partire dalla vita delle donne hanno contribuito a scrivere in modo molto avanzato articoli fondamentali della Costituzione. A Montecitorio, a soli 26 anni, Nilde dimostra di avere molto talento.Si innamora di Palmiro Togliatti, capo dei comunisti, che aveva molti più anni di lei ed era sposato con Rita Montagnana, donna autorevole, combattente ed anche lei Costituente.Un amore, quello di Nilde e Palmiro, molto forte ma ostacolato.Togliatti mori’ nel 1964 e Nilde rimase sola giovane e lo sarà per tutta la vita, allietata dalla figlia adottiva Marisa. E’ stata la Prima donna Presidente della Camera, per 13 anni ricoprì quel ruolo. Fu una donna di dialogo, sempre vicina alle persone, colta, spronava i giovani a studiare, bella ed amava la sua femminilità. E’ stata protagonista di tante battaglie, in particolare per la legge sul divorzio e per una nuova famiglia, per il diritto al lavoro ed alla istruzione di tutte le donne. Fu costruttrice della Unione Europea, della nascita del Parlamento Europeo e si è battuta per riformare le istituzioni per rendere il Parlamento autorevole ed efficiente, costruire il Senato delle Regioni, promuovere partiti popolari aperti e democratici.Ci ha lasciato in eredità la Costituzione, molte riforme ma soprattutto il messaggio dell’Eleganza della politica, elegante perché vicina alle persone, perché colta, perché dedita alla promozione del bene comune

Durante l’evento si alterneranno interventi istituzionali, teatro e musica. Qual è stata l’idea alla base di queste scelte?

Nilde Iotti amava molto la musica ed il Teatro. La musica del prestigioso Quartetto Mirus ed il recital di una straordinaria attrice, come Paola Cortellesi, sono in suo onore . Io sono convinta che la musica e l’arte siano preziosi nella vita di una persona e di tutta la comunità. In questo tempo difficile e’ doveroso ricordare il valore della musica e di tutte le arti e valorizzare i talenti delle e dei giovani.

Chi sono e cosa significa, secondo Lei, essere donna nel 2020? Qual è il suo ruolo nella società contemporanea?

Essere donne oggi significa prima di tutto essere consapevoli della propria forza e dei propri talenti. Guardate in questa dolorosa pandemia quanto sono state brave le donne: nella sanità, tra le scienziate, nella scuola, nelle famiglie.Bravissime, forti, umane. Per questo sono inaccettabili le discriminazioni che subiscono nel lavoro, quando scelgono un figlio, i tanti,troppi casi di femminicidio, le difficoltà a contare nella politica.
Le donne devono essere unite e battersi per una società umana che investa nei grandi beni comuni come la scuola, la salute, i diritti sociali, il diritto all’ambiente sano, il diritto al lavoro per donne e uomini.

Quali sono le battaglie che le donne dovrebbero affrontare nei prossimi anni?

Le donne devono battersi per una società umana, giusta, democratica. Devono ottenere il pieno diritto al lavoro, la parità salariale, accedere a tutte le carriere, poter scegliere di avere i figli che desiderano senza rinunciare al lavoro, avere una politica dei tempi di vita che consenta il lavoro, la cura, la formazione, il tempo per sé. Si devono impegnare per essere rappresentate nella politica ed esercitare tutti i ruoli previsti nella politica. Devono sradicare il duro fenomeno del femminicidio.

Qual è, invece, la sua paura più grande? E il suo sogno?

La mia paura più grande è che la nostra società diventi sempre più diseguale e violento. Il mio sogno è una Donna Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio…



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