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La bambina dei Lego è cresciuta ma non è cambiata

La bambina dello spot anni 80 della Lego è cresciuta e racconta perchè è contraria ai Lego Friends, la serie di mattoncini di cui potete vedere un video al top del post.

Quando ho scritto questo post su quanto il Lego possa “fare bene” alle bambine, avevo scelto un’immagine dello spot del 1981. Una foto con una deliziosa bimbetta rossa che tiene in mano una costruzione di mattoncini con il titolo: “What it is is beautiful.” indicando come i mattoncini a quei tempi fossero indirizzati a tutti i bambini senza differenze di genere. Anche la giornalista dell’ HuffingtonPost aveva commentato così al riguardo:

“Questa bambina possiede un set LEGO. I Lego non sono rosa o “fatti per le ragazze.” Lei nemmeno indossa il rosa. “I bambini piccoli costruiscono per divertimento.” Non solo le “ragazze”, quindi, costruiscono. TUTTI I BAMBINI. In un’epoca in cui bambine e bambini vengono trattati come se fossero due specie completamente diverse nel campo del toy marketing, quest’annuncio LEGO del 1981 -una delle immagini preferite – lancia un importante richiamo.

La bimba della pubblicità é Rachel Giordano: con un sorrisino simpatico e le fossette. Gli stessi che ritroviamo nell’immagine di Rachel 37enne. Stesso sorriso e stesse fossette, oggi medico naturopata con sede a Seattle. Giordano ha accettato di parlare della sua infanzia e di posare per un nuova immagine. Nel corso dell’intervista racconta cosa ha provato quel giorno del 1981 quando fu chiamata come modella dello spot:

Le diedero un set Lego originale e un’ora per giocare e fare una costruzione, il modello che si vede nella pubblicità. Proprio con i vestiti semplici -jeans comodi, t-shirt a strisce blu e scarpe da ginnastica senza un pizzico di rosa- che indossava nella vita di ogni giorno. La Giordano è contraria ai set Lego Friends, destinate alle bambine perchè i piccoli, in questo modo, perdono in creatività.

“Nel 1981 Lego voleva dire ‘set di costruzioni universale” ciò che era esattamente… per ragazzi e ragazze. I giocattoli servono a stimolare la creatività. Ma al giorno d’oggi sembra che molti giocattoli siano messaggi già prima che un bambino apra il pacco rosa o azzurro. Nel 1981, i Lego erano semplici e di genere neutro, e la creatività del bambino il messaggio del prodotto. Nel 2014, è il contrario: il giocattolo lancia un messaggio per il bambino, e questo messaggio è stranamente di genere”.

Rachel è cresciuta, ma lei è ancora la stessa persona allegra e creativa che si vede nell’ annuncio originale. E’ diventata quello che è, una donna di successo, anche grazie al gioco e alle costruzioni. E rispetto agli anni 80 i bambini non sono cambiati, solo gli adulti che commercializzano i loro prodotti sono cambiati: sicuramente tutto questo fa raddoppiare i profitti e rafforza la presenza delle varie aziende sul mercato. Ma perchè le aziende non hanno il coraggio di sfidare gli stereotipi sociali e orientarsi verso scelte più etiche?

[Via Womenyoushouldknow]
[Foto Womenyoushouldknow @facebook]



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