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Le sette cose da fare a Madrid a fine 2013

La capitale spagnola è una città ricca di sfumature, di tradizioni, e di innovazione. E se siete amanti dell’arte, ecco la nostra top seven con le mostre da vedere a Madrid se andate di week-end questi ultimi mesi di 2013.

Madrid me mata. Madrid nunca duerme. Se siete già stati nella meravigliosa capitale spagnola queste sono due espressioni che probabilmente avrete già sentito, e spesso. Le grandi città di Spagna, ma soprattutto Madrid, sono conosciute dalla maggior parte delle persone prima di tutto per l’iniezione di energia che ti danno appena ci metti piede. È la famosissima movida madrilena, tra locali, trattorie e ristoranti, giorno e notte si confondono e la gente si riversa a tutte le ore in strada. Anche se mi piacerebbe parlarvi della lista di tutti gli indirizzi da sapere per respirare davvero l’atmosfera iberica (altrettanto coinvolgente), restiamo in tema, e scopriamo un’altra delle più intriganti sfumature di Madrid: l’arte.

Vediamo allora le sette cose da fare a Madrid a fine 2013 se le opere d’arte sono il vostro pane quotidiano, o perchè no, se volete iniziarvi ad una passione che è molto meno noiosa di quello che tanti pensano. C’è prima di tutto da sottolineare che noi e i cugini spagnoli abbiamo in comune una grande curiosità e interesse verso tutta la storia dell’arte, e il patrimonio culturale e l’innovazione sono parole importanti anche per le nuove generazioni. Anche se purtroppo spesso abbiamo anche in comune il fatto che il tesoro artistico nazionale non sia sempre valorizzato e tutelato come dovuto, in special modo negli ultimi anni di tagli e crisi sistemica.

Dal 19 al 22 settembre, inizio della stagione artistica

Madrid si trasformerà nella città delle arti per una quattro giorni da non perdere se siete nei paraggi. Le giornate saranno interamente dedicate all’arte, con tanti eventi e incontri sparsi per il centro città, per il via ufficiale alla stagione artistica autunno-inverno 2013-2014. Organizzato dall’Associazione delle Gallerie d’Arte-MADRID, l’evento attirerà numerosi visitatori, collezionisti, esperti e curatori da tutto il mondo. Il programma prevede visite guidate alle più importanti collezioni private, al Museo Reina Sofia e alle mostre del Palacio de Cristal, al Palacio de Velázquez, alla Sala Alcalá 31 e al CA2M Centro d’Arte Dos de Mayo.

Le stampe giapponesi al Museo National del Prado

Naturalmente quando si tratta del Prado uno dei musei più ricchi di opere d’arte dei più grandi maestri degli ultimi cinque secoli (da Caravaggio a Velazquez) e uno tra i siti dell’arte più importanti del globo, la prima cosa da fare è prendersi tante, tante ore e visitare tutte le collezioni permanenti e non, assaporandole (nel possibile visto il transito di visitatori) lentamente. Fino al 6 ottobre però c’è in scena anche un’altra esposizione temporanea molto affascinante. Titola Estampas japonesas ed è come dice il nome, un’incursione nel raffinato mondo della storia delle stampe nipponiche.

La belleza encerrada. De Fra Angelico a Fortuny

Sempre al Prado e fino al 10 novembre. La mostra raccoglie 281 opere provenienti dalle collezioni del Museo del Prado, che hanno in comune le loro piccole dimensioni e caratteristiche peculiari del patrimonio tecnico come preziosità, colore e raffinatezza dei dettagli nascosti. Invitano il visitatore ad una osservazione da vicino di questi dipinti, bozzetti preparatori, ritratti, piccole sculture e rilievi. La metà di queste opere non sono state esposte al Prado in questi ultimi anni. L’unicità del museo del resto è anche l’alta qualità delle sue collezioni, la sorprendente condizione di conservazione di tutti i lavori (ottima, hanno i migliori professionisti), anche quelli meno noti universalmente (come questi).

Cildo Meireles al Reina Sofìa

Altro giro, altro tempio dell’arte madrileño. Siamo al Reina Sofìà alla scoperta dell’opera di Cildo Meireles. Dalla fine degli anni 60 Cildo Meireles (Rio de Janeiro, 1948) ha messo a punto nuove possibilità di ridefinire il concetto di arte, partendo da una relazione primaria e fondamentale con l’esperienza sensoriale dello spettatore.

Il lavoro di Meireles estende il campo della critica del modernismo, che hanno vivacemente intrapreso dal Brasile e dall’America Latina nella seconda metà del XX secolo, artisti come Helio Oiticica, Lygia Clark e Lygia Pape. La mostra si compone di opere e installazioni assolutamente inedite. Come si può osservare in strutture come Abajur, Oblivion o Amerikkka, molti dei pezzi che vengono presentati in anteprima durante la mostra sono un commento sardonico al presunto concetto di territorio, e mettono in discussione la storia, narrandola come un crudo racconto di dominazione coloniale del mondo.

Feminismo. Una mirada feminista sobre las vanguardias

Siamo sempre al Reina Sofìa. Scusatemi, ma tra il Prado e il Reina Sofìa c’è già materiale sufficiente per perdersi una settimana tra le collezioni. Nel caso del Reina Sofìa decisamente il provocatorio e l’innovativo è di casa. Esplorando l’arte più recente, si trovano sempre esposizioni realmente trascinanti. Come questa. Si apre una finestra sul femminismo e sulle avanguardie, aprendo molti quesiti sul ruolo delle donne nella storia dell’arte.

Una mostra che si permette di sfidare le normali interpretazioni e le implicazioni più tradizionali rivelando tutta la ricchezza del patrimonio storico, sociale e politico dell’arte. Scopo principale è riconoscere il ruolo primario delle donne nell’arte moderna.

Un percorso espositivo vastissimo, che copre gli ultimi anni del XIX secolo fino alla fine della guerra civile spagnola. Sotto il mirino della mostra opere di artisti come Hermenegildo Anglada Camarasa, Isidre Nonell, Pablo Picasso, Julio Romero de Torres, Hans Bellmer e creativo come Maruja Mallo, Germaine Dulac, Dora Maar, Sonia Delaunay e Santi Angeli.

Dioniso Gonzalez alla Sala Canal de Isabel II

Una delle prime mostre d’arte dopo l’inaugurazione del palinsesto invernale è Around, Dionisio González. Il luogo dell’esposizione è meno conosciuto dei nomi altisonanti qui sopra, ed è la sala Canal de Isabel II. Una retrospettiva importante che va dal 2013 al 2001, e che ci apre le porte dell’universo di Gonzalez, giovane e innovativo fotografo e artista spagnolo, con le sue famose serie di architetture sviluppate in più di una decade di lavoro.

Surrealism and the dream al Museo Thyssen-Bornemisza

Il museo Thyssen è un museo altrettanto celebre del Paseo del Prado, in mostra permanente le numerose opere del Barone Hans Thyssen-Bornemisza , magnate molto facoltoso e grande collezionista d’arte. Qui troviamo capolavori di Van Eyck, Caravaggio, Van Gogh, Gauguin e Hopper, che ammaliano. E una mostra che inaugura l’8 ottobre per restare in scena fino a gennaio 2014: Surrealism and the dream.

Il surrealismo non era solo un movimento artistico bensì un atteggiamento di vita che ha lasciato un segno profondo su tutta la successiva creazione artistica. Per la prima volta in questa mostra si rivelerà la trasformazione della sensibilità moderna e le sue radici nella profonda connessione tra il sogno e l’immagine nel Surrealismo.

Dipinti, disegni, collage, sculture e fotografie di artisti come André Breton, Salvador Dalì, Paul Delvaux, Yves Tanguy, René Magritte, André Masson, Max Ernst, Jean Arp, Claude Cahun e Paul Nougé saranno esposti con l’intento di costruire una grandiosa visione d’insieme.



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