Illustrazione
Le illustrazioni tridimensionali di Shintaro Ohata e una ragazzina “ribelle e malinconica” fuori dalla tela
A metà strada tra l’illustrazione manga e l’animazione, la pittura e la scultura il giapponese Shintaro Ohata ci trasporta in un mondo dove tutto è possibile e dove anche i personaggi di una tela possono vivere in mezzo a noi.

Cosa succederebbe se il mondo inanimato delle illustrazioni prendesse vita e si ritrovasse insieme a noi a guardare la tela da cui proviene? L’artista giapponese, ci fa compiere un salto di fantasia mescolando la passione per la pittura a quella della scultura e riuscendo così ad animare i personaggi delle sue opere. Shintaro Ohata nato nel ’75 a Hyroshima vincitore del premio Celeste nel 2009, espone soprattutto in Giappone dove è inserito nella collezione Yukary Art di Tokyo e dove partecipa a numerose fiere.
Una tela e la padronanza di tecniche tradizionali sono usate da Shintaro per catturare scorci di paesaggi urbani, strade iper-trafficate, panorami mozzafiato sulla città al tramonto, viali alberati, giardini, luna park, elementi di una città dinamica dai ritmi a volte frenetici, altre volte rilassati. Particolare è l’uso della luce che cattura con una pennellata veloce, da impressionista, percependone la capacità di trasfigurare le cose. Molti pensano che l’artista inserisca luci vere per dare luminosità al quadro.
E poi lei, una ragazzina impertinente a cui sembra stare stretto il mondo bidimensionale e in movimento della sua città e cerca situazioni “al limite” per poter vivere, uscendo fuori dal proprio posto. L’artista usa il polistirolo per scolpire questo malinconico personaggio regalandole il dono della leggerezza e della libertà. L’apparente normalità degli attimi cittadini stride con l’espressione riflessiva della ragazza, splendidamente fuori posto, equilibrista ribelle.
Foto| Illustration Age
