Attualità
Il piatto dal design che si mangia è Pappami
Dopo le tazzine di caffè commestibili, un’altra interessantissima novità in ambito culinario, per moltissime ragioni. Pappami è il piatto dal design che si mangia. Oggetto attento all’innovazione tecnologica, al rispetto dell’ambiente, alla salute, il tutto coordinato e organizzato dal design, che dietro un bell’oggetto di uso quotidiano nasconde qualcosa di straordinario, eppure possibile.

Caratteristiche ottime e molteplici: è ecologico, ha la capacità di mantenere calde le vivande, non richiede lavaggi (quindi nessuno spreco di acqua o sapone), si può mettere in microonde, essendo un prodotto da forno è come pane, è robusto e può contenere qualsiasi tipo di pietanza per parecchio tempo, finanche minestre calde, inoltre è anche personalizzabile.
Pappami, il piatto che si mangia
La forma è apparentemente come quella di un comune piatto, ma con il bordo fatto di petali, ossia pezzi distinti da poter spezzare e mangiare durante il pasto, così come anche il fondo. Le caratteristiche della sostenibilità le ha tutte: per realizzarlo viene impiegata una modesta quantità d’acqua, ed energia elettrica proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili.
Gli scarti prodotti in produzione non sono realmente tali, ma impiegati come risorsa: l’azienda li dona gratuitamente agli allevatori che ne fanno mangime per animali. Il packaging è tutto di carta e cartone, in modo che anche lo smaltimento sia ecosostenibile. Gli ingredienti sono senza OGM né coloranti, totalmente vegetariani, e con la promessa di una produzione attenta anche ai celiaci.
Pronto per la distribuzione nei grandi luoghi di ristoro come ristoranti e bar, come se non bastassero le grandi doti che porta con sé questo prodotto, c’è anche la possibilità di personalizzare i singoli pezzi con l’incisione sul fondo del logo della propria azienda. Un’idea che rende Pappami sicuramente ancor più appetitoso, facendosi ancor di più veicolo di marketing.
