Barche
I 3 yacht di lusso ecologici, sostenibili e chic
Il tema della sostenibilità ambientale è di stretta attualità, anche nell’universo del lusso più sfrenato. Diversi cantieri nautici guardano con attenzione alle tematiche green.

Gli yacht di lusso ecologici e sostenibili sono sempre più diffusi, perché anche il mercato di fascia alta si dimostra sensibile verso l’ambiente, senza rinunciare a un centesimo del fascino delle proposte. La tecnologia consente miracoli su questo fronte, regalando una perfetta convivenza di aspetti fra loro in contrapposizione.
Anche i materiali giocano un ruolo chiave, permettendo di preservare le doti strutturali, ma riducendo il peso, con tutti i vantaggi che ne conseguono in termini di consumi. I risultati sono lodevoli. Seguiteci nel nostro viaggio alla scoperta di tre modelli che fanno tesoro della cultura green, senza ferire minimamente la loro indole.
Benetti Ocean Paradise
In tempi recenti è stato nominato modello ecologico di riferimento, con il premio Rina Green Plus. Il riconoscimento aggiunge un’altra freccia all’arco di questo panfilo di 55 metri, presentato in an-teprima mondiale al Monaco Yacht Show 2013.
A suo favore hanno giocato gli interventi fatti per renderlo meno impattante sull’ambiente. La ma-trice eco-friendly nasce dall’impiego di materiali e tecnologie innovative, come il sistema che rias-sorbe una parte delle emissioni e come la geografia dello scafo, che riduce la resistenza in acqua e quindi migliora l’efficienza nel consumo di carburante. Il modello è inoltre illuminato con luci a LED di nuova generazione.
Questo “albergo galleggiante” è stato varato presso i cantieri di Livorno. Plasmato in acciaio e al-luminio, basa la sua architettura navale sulla collaudata piattaforma Benetti, ma porta con sé elevati contenuti di innovazione, soprattutto in termini compartimentazione e allestimento.
Sono tanti gli elementi che rendono questo yacht un custom d’avanguardia: dalle soluzioni d’arredo al grande lavoro d’illuminotecnica, passando per le inedite soluzioni architettoniche e la combinazione dei materiali, che enfatizzano il rapporto con il mare, conferendo inoltre un aspetto sportivo e moderno.
L’Ocean Paradise è stato sviluppato in modo perfettamente aderente alle specifiche dell’armatore, che ha voluto ambienti minimalisti ma non freddi, in una tela aperta al mondo circostante. Il risultato è impeccabile, anche sul piano estetico e funzionale.
Dentro ci sono quattro cabine per gli ospiti, tutte disposte sul ponte inferiore. Ognuna di esse è dota-ta di servizi di grandi dimensioni, con vista panoramica garantita dall’adozione di ampi oblò. La suite Armatore è sul ponte principale, impegnandone l’intera porzione prodiera in cui la struttura è sviluppata a tutta larghezza.
Si tratta di un ambiente privilegiato per posizione e dimensioni, ma anche per soluzioni come la ter-razza laterale impiegabile nel corso della navigazione. Qui come in tutta la nave, il lavoro sviluppato dai designer e dagli ingegneri Benetti per la realizzazione di soluzioni di illuminotecnica atte a creare sempre la giusta atmosfera è stato molto intenso.
Tra le numerose soluzioni adottate per lo sfruttamento ottimale degli spazi spicca la beach area con annessa zona relax e servizi al coperto e grande piattaforma ottenuta a poppa con l’abbattimento del portellone. Per realizzare un’area all’aperto che sia riservata e indi-pendente dalle operazioni relative la movimentazione dei tender e dei toys, il cantiere ha sviluppato un’apertura laterale dotata anche di piattaforma per l’ormeggio delle due moto d’acqua o del tender di 6,2 mt, anch’esso custom made disegnato da Philip Cabon per Tender Ship Yard.
L’Armatore, che tra le sue attività si interessa pure di interior design, ha partecipato molto attiva-mente allo sviluppo del progetto, anche negli ambienti più piccoli, con l’obiettivo di garantire un’atmosfera essenziale ma sempre naturale ed accogliente, dove compaiono elementi come teche e giardini Zen ai quali è demandato il riuscito compito di infondere serenità percettiva. L’esito di que-sti sforzi è davvero ammirevole.
Dal punto di vista tecnico, l’Ocean Paradise mantiene una configurazione classica, con scafo dislo-cante in acciaio e motorizzazione affidata a due CAT 3512C con 2.367 HP (1765 kW) di potenza, che assicurano prestazioni adeguate. L’autonomia tocca quota 4.000 miglia nautiche alla velocità di crociera economica di 12 nodi.
Ocean Supremacy
E’ il concept di una società chiamata Sauter Carbon, impegnata nella costruzione di im-barcazioni eco-fiendly.
Tutti sappiamo che i panfili sono stati creati per offrire un’esperienza nautica ai più alti livelli per i fortunati paperoni che possono permetterseli. Negli ultimi tempi è però cresciuta la sensibilità ecologica.
In fase di progettazione, i tecnici attribuiscono un certa importanza agli aspetti ambientali, con risultati di rilievo anche su questo fronte. Il concept di cui stiamo parlando punta a mettersi in evidenza in ambito green.
Si tratta di un panfilo di 42 metri che mira a diventare lo yacht di lusso più verde e veloce mai costruito. Questo modello può raggiungere una velocità massima di 53 nodi, consu-mando il 50% meno di altri gioielli nautici della stessa stazza.
Il merito è dell’ampio uso di energia solare, eolica e delle biomasse, la cui combinazione genera un sensibile vantaggio sugli yacht della stessa categoria. Tutto questo senza nes-suna rinuncia in termini di allestimento e di servizi, che restano a 5 stelle. Splendida l’at-tenzione per gli spazi offerti ai dieci ospiti, che possono giovarsi di una tela di vita preziosa, dove spiccano il grande salone e la master suite.
Sunreef 90 Ultimate
E’ una vera opera d’arte progettata con molta cura dagli autori. Si tratta di un gioiello plasmato in fibra di carbonio, che si appropria del tema della leggerezza, per guadagnare un profilo prestazionale di alto livello.
Gli scafi, slanciati e con prue inverse, permetteranno ai fortunati utilizzatori di divertirsi ad oltre 20 nodi nella navigazione a vela, con la sicurezza e la stabilità di un catamarano. All’ottima scorrevolezza concorre la sovrastruttura compatta e minimalista, che migliora il profilo aerodinamico, riducendo la resistenza dell’aria.
Il flybridge sarà coperto da panneli solari con una superficie di 54 metri quadri, in grado di generare 8kW di potenza per permettere soffitti trasparenti nel salone della cabina armatoriale. Saranno tutti sostenuti da una sovrastruttura in carbonio a forma di nido d’ape che diventa la principale attrattiva del nuovo progetto.
Lo scafo sinistro conterrà una cabina doppia per ospiti con proprio bagno e ripostiglio ed una cabina per equipaggio a poppa. Quello destro avrà due cabine per ospiti con propri bagni ed un locale di servizio e magazzino direttamente connesso con la cucina sul ponte principale. Il Sunreef 90 Ultimate è un prodotto innovativo, che fa tendenza nella progettazione dei catamarani di lusso.
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