Pittura
Giorgio Morandi a Roma: al Complesso del Vittoriano “Giorgio Morandi 1890-1964”
Sapete come mai Giorgio Morandi possiamo considerarlo il pittore del silenzio? Al Complesso del Vittoriano una mostra che fa “parlare” le sue opere

Giorgio Morandi. 1890-1964 è la mostra che è stata inaugurata a febbraio al Complesso del Vittoriano di Roma sul pittore bolognese. Grazie ai prestiti delle opere da importanti musei tra cui il Museo Morandi della sua città natale, collezioni private e musei come il Centre Pompidou (Parigi), i Musei Vaticani, la Galleria degli Uffizi (Firenze), la Pinacoteca di Brera (Milano), o il MART – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea (Rovereto), l’arte del pittore meno girovago del ‘900 ha viaggiato, per essere esposta a Roma fino al 21 giugno 2015. Molto importante per il percorso la collaborazione dell’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma,che ha portato in mostra le lastre di rame usate per le incisioni, tecnica in cui Giorgio Morandi primeggiava, seppur con inizi da autodidatta.
Più di 150 opere tra dipinti e incisioni, infatti sono allestite in un percorso critico, sulla base delle riflessioni degli storici dell’arte Roberto Longhi e Cesare Brandi che ne capirono a pieno il valore. La mostra ripercorre i 74 anni di vita e intensa attività pittorica e incisoria di Giorgio Morandi scomparso nel 1964 dopo tre mesi di pausa dalla pittura, ma con ancora tantissime idee da mettere in atto. Il pittore del silenzio come può essere soprannominato, nelle fotografie dell’epoca vediamo in lui un pò dei suoi dipinti: sguardo paziente, schivo, concentrato, immerso in pensieri affusolati, come gli oggetti delle sue nature morte, sempre uguali ma mai scontati. Se i dipinti sono silenziosi, le incisioni sembrano svelarci i retroscena della sua ricerca. La vicinanza a Rembrandt, Goya e Piranesi, ma anche a Picasso e alle avanguardie.
Quelli di Morandi sono gli anni della pop art che urla, basata sulla pubblicità e diffusa come la cultura di massa. Morandi nella sua casa bolognese, al contrario è lontano da qualsiasi forma di ricerca della fama, sceglie cromatismi che non cambiano nel tempo, tenui e delicati, essenza stessa delle cose della natura mischiate con la luce. I colori della cultura pop sono lontani. Così come i colori, gli oggetti di uso quotidiano dipinti restano eterni, metafisici perchè spiegano oltre ciò che sono. Morandi lascia parlare gli altri di sè. Il critico Longhi suo grande amico lo ricordò dopo la scomparsa con parole di affetto e di riconoscimento per il notevole valore artistico. Lo inserì tra i grandi, riconobbe il talento di uno dei pochi artisti che erano destinati ad essere ricordati nel Novecento.
Il pittore, invece, si limitava a dipingere nella sua casa bolognese decine e decine di dipinti, pochi di questi venduti sul mercato; dipinti che sono gli stati d’animo turbato di tutto l’Occidente.
Informazioni
Orari: dal lunedì al giovedì 9.30 –19.30; venerdì e sabato 9.30 – 22.00; domenica 9.30 – 20.30
La biglietteria chiude un’ora prima.
Biglietti:
€ 12,00 intero; € 9,00 ridotto
Giorgio Morandi al Complesso del Vittoriano di Roma
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