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Fuori Salone 2013: i vincitori di JTI Clean City Lab 2013 in mostra alla Triennale
Ripensare il concetto di smoking area, superandone gli stereotipi e andando incontro ad una cultura civica maggiormente improntata a comportamenti responsabili, in primis dei fumatori nei confronti dei non fumatori. Ecco in sintesi l’obiettivo del concorso JTI Clean City Lab 2013 di cui vi avevamo parlato prima del Salone del Mobile.

Un progetto che ha coinvolto quattro istituti universitari – IED Spagna sede di Madrid, Politecnico di Milano, South Bank University, HEAD Ginevra – con l’obiettivo di stimolare le visioni innovative degli studenti e proporre soluzioni impreviste, e al tempo stesso concrete e funzionali, su come gestire il rapporto tra fumatori e non fumatori.
I nomi dei vincitori? Eccoli finalmente svelati nel corso dell’ultima Design Week milanese, complice una location d’eccezione, la Triennale, che ha messo in mostra tutti i prototipi dei 16 finalisti e che è stata anche il teatro della premiazione. Ospitata per l’occasione proprio in quella “black box” a tratti surreale che il designer Vicente Garcia Jimenez, incaricato della progettazione dell’allestimento, aveva immaginato per circondare di sacralità i lavori presentati: tutti immersi in un concretissimo mondo urbano, ma circondati da una smart city virtuale simboleggiata da una rete di comunicazione digitale.
Il primo posto sul podio è “Non si spegne” di Jaime Liñan e Dolores Toboso dello IED Spagna di Madrid: un progetto dal chiaro valore simbolico, che lavora sulla visualizzazione come strategia per sensibilizzare i fumatori rispetto alla cattiva abitudine di buttare le cicche per terra. L’idea, infatti, è di creare un’installazione ambientale sostituendo ai mozziconi dei piccoli lumini a Led, simili alla forma del mozzicone, così da lasciare una traccia visiva delle nostre abitudini, sublimata però in un segno poetico. Una sensibilità che ci ricorda molto -come avevamo avuto modo di dirgli durante la nostra visita a Madrid– le performance dei Luzinterruptus, anch’essi spagnoli e anch’essi legati a doppio filo alla scelta della luce modalità di espressione artistica primaria.
Il secondo classificato -sempre in casa IED- guarda invece ad una soluzione pratica per risolvere il problema del fumo passivo anche quando quest’ultimo avviene all’aperto: con “Spira”, Alexander D’Alessio propone un’inedita soluzione per aspirare il fumo di sigaretta negli spazi esterni, quasi si trattasse di una cappa da cucina in versione maxi. Due i punti a favore del suo progetto: una forma plastica, dinamica, e la capacità di adattarsi ad arredi urbani preesistenti, in primis i lampioni. Terzo posto, infine per il progetto “Drain Away” di Diana Csilla Toth della London South Bank University: sempre pensando all’urgenza dei mozziconi, Toth ha rivisitato il ruolo dei tombini -troppo spesso trasformati in posacenere a cielo aperto- dotandoli di una sorta di sovra-coperta dai cromatismi accesi in grado di raccogliere le cicche e sensibilizzare allo stesso tempo rispetto ad un’abitudine senz’altro sbagliata.
Menzione speciale, infine, al progetto “Smoketionary” di Liliya Galabova e Mirian Miguel: un lavoro che si indirizza alla community dei fumatori e individua una mappa di location smokers-friendly dove potersi ritrovare. Completato anche da un divertentissimo dizionario fatto di neologismi che descrivono tutti i comportamenti che intraprendiamo con una sigaretta alla bocca. In primis, inutile negarlo, quelli che hanno a che fare con tutti i nostri flirt, reali o potenziali.
Organizzato in collaborazione con Future Concept Lab, JTI Clean City Lab 2013 è stato presieduto da una giuria composta da Livia Peraldo, Aldo Cibic, Makio Hasuike, Francesco Morace e dal Presidente e Amministratore Delegato di JT International Italia PierCarlo Alessiani.
JTI Clean City Contest Lab, i vincitori dell\\’edizione 2013
