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Ferrari dalla GTO all’erede della Enzo passando per F40 ed F50

A pochi giorni dalla presentazione dell’erede della Ferrari Enzo, nata più di dieci anni fa, facciamo una carrellata della stirpe di cui il nuovo modello di punta del “cavallino rampante” è ultima discendente.


A pochi giorni dalla presentazione dell’erede della Ferrari Enzo, nata più di dieci anni fa, facciamo una carrellata della stirpe di cui il nuovo modello di punta del “cavallino rampante” è ultima discendente, dopo gioielli come GTO, F40, F50 ed Enzo. La prossima “rossa” in tiratura limitata esprimerà al massimo livello l’arte, la competenza e la filosofia della casa emiliana, scrivendo scenari inediti in termini di prestazioni e tecnologia.

Partiamo, però, da dove inizia la storia di queste serie speciali dell’era moderna, con un breve ritratto della prima perla della collana, rappresentata dalla GTO, una delle opere di Maranello più belle di tutti i tempi. I muscoli della sua carrozzeria conquistano al primo sguardo. Questa vettura, nata nel 1984, sfrutta l’esperienza della Formula 1, con ampio impiego di materiali compositi.

ferrari serie speciali


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L’otto cilindri biturbo di 2.855 cc spinge con forza travolgente, grazie ai 400 scalpitanti cavalli. Ogni pressione sul pedale dell’acceleratore si traduce in uno schiacciamento delle vertebre sul sedile, fino ai 305 km/h di velocità di punta. Una vera belva, da vivere nella guida e da ammirare nello stile.

A questa creatura ha fatto seguito la F40, il cui ascino inimitabile ne fa un’icona della casa di Maranello. La sua nascita risale al 1987, per celebrare i 40 anni di attività del marchio. Il nome deriva da Ferrari Fourty, suggerito dal giornalista Gino Rancati al Commendatore, per siglare il nuovo modello nel segno della ricorrenza, con un abbinamento molto simile a quelli utilizzati per identificare i caccia militari.

La F40 è l’oggetto stradale più simile ai velocissimi jet che solcano i cieli, ma è anche un condensato della storia della marca, interpretata ai più alti livelli. Nessun’altra vettura è riuscita ad esprimere una così vistosa aggressività, in una forma comunque estremamente elegante. Incredibili le sue performance.

E’ un’auto meravigliosa: somiglia a un prototipo da corsa pronto a mordere l’asfalto, col suo muso basso e profilato, la fiancata slanciata, l’enorme alettone a tutta larghezza che domina il posteriore. Alla sua vista si rimane senza fiato! La linea di questo bolide del “cavallino rampante” è fantastica. Una vera scultura su quattro ruote, che cattura lo sguardo e fa schizzare in alto le pulsazioni cardiache. Purissime le emozioni elargite agli appassionati, che ricambiano con venerazione il suo carattere forte e corsaiolo.

Dopo di lei è giunta la F50. Questa superba sportiva non ha mai avuto il giusto riconoscimento, come è invece successo per le altre dell’elenco odierno. Eppure è una vettura straordinaria, con una tecnologia sublime e una capacità di regalare emozioni che non teme il confronto con le più celebrate sorelle.

In essa è molto intenso il rapporto con le corse. Discende dalla monoposto del 1991 e presenta numerose analogie con i bolidi di Formula 1. La sua raffinata dotazione comprende la monoscocca in fibra di carbonio, con gruppo motopropulsore imbullonato e collocato posteriormente che, insieme alla trasmissione, svolge una funzione portante.

L’uso dei materiali compositi si estende alla magnifica carrozzeria, firmata Pininfarina, che sfrutta al meglio l’effetto suolo e garantisce la possibilità d’impiego a cielo aperto. Il cuore pulsante di questa “rossa” è un magnifico 12 cilindri a V di 65° da 4.7 litri, anch’esso derivato dalle auto da Gran Premio, che sfoggia 520 energici cavalli, accompagnati da un sound da pelle d’oca. La purezza dinamica di questa dodici cilindri è unica, regalando un’esperienza di grande qualità sensoriale.

Alla F50 è seguita la Enzo, un modello che è l’espressione tangibile della capacità tecnologica dell’azienda che ha saputo interpretare meglio di tutte le altre i sogni degli appassionati. Vero concentrato di finezze progettuali, attinte a piene mani dai bolidi “rossi” che corrono nei Gran Premi, la creatura del “cavallino rampante” è una vera gioia dei sensi.

Efficienza è la sua ragion d’essere e tutti gli studi sono stati orientati allo scopo. Il risultato è un missile da oltre 350 km/h, che accelera meglio di un jet militare. L’impianto frenante, in materiale carboceramico, sarebbe sufficiente a fermare in pochi metri anche un treno lanciato alla massima velocità.

Niente sulla Enzo è lasciato all’improvvisazione e tutto, anche il più piccolo dettaglio, ha una precisa utilità funzionale. Lo stile dell’aggressiva carrozzeria è stato elaborato con l’obiettivo di agevolare lo scorrimento dell’auto nell’aria, sfruttando al contempo lo scorrimento dell’aria sull’auto per generare un tale carico deportante (ben 775 kg a 300 Km/h) da incollare il “mostro” all’asfalto. Giochi di prestigio che solo ai maghi di Maranello potevano riuscire!

Poi c’è il motore, cuore pulsante di questa “rossa”, tutto grinta e passione, sintesi perfetta di potenza e di coppia; raffinato e tecnologico, dispensatore di melodie rossiniane e di umane passioni. Non un insignificante ammasso di metalli finemente lavorati, ma una meteora che sprigiona energia pura, fieramente esibita da ognuno dei suoi oltre 660 cavalli, per regalare autentiche emozioni intrise di nobile storia a un pubblico di appassionati dal palato raffinato.

Ora è il turno della sua erede, nota al momento con la siglia di progetto F150. Visto il valore del modello che andrà a rimpiazzare, è lecito attendersi delle qualità straordinarie. Le anticipazioni lasciano a bocca aperta e confermano ancora una volta le straordinarie capacità della casa di Maranello, che riesce a partorire gioielli unici, in grado di far sognare il mondo intero.

Questa creatura è già stata presentata ad una selezionatissima clientela, che ha scoperto le sue forme spettacolari. Il look esterno, scultoreo e dinamico in modo sublime, anticipa un profilo tecnico e prestazionale degno di un universo parallelo. Si parla di una potenza complessiva nell’ordine dei 950 cavalli, frutto della combinazione fra il V12 aspirato di 6.3 litri, con 800 cavalli all’attivo, e il kers, che ne somma altri 150. Se si considera che il peso è molto contenuto, in virtù dell’impiego di materiali di frontiera, è facile intuire il tenore delle sue performance. Aspettiamo il vernissage di Ginevra per scoprirla in tutto il suo splendore. L’appuntamento è per il 5 marzo.

Foto 1-2-4 | Getty Images (tutti i diritti riservati)
Foto 3-5 | Ferrari



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