Arte e cultura
Diafane passioni, avori barocchi a Palazzo Pitti di Firenze
Il candore dell’avorio e lo splendore dei suoi capolavori nella mostra fiorentina.

Le sculture conservano la gran forza dell’immagine tridimensionale, e la bellezza della materia dalla quale sono magistralmente tratte si esalta proprio con la forma. Eppure, oltre alla pietra, alle sublimi venature del marmo e della ceramica e alla dolcezza del legno, c’è anche il candore dell’avorio, al quale raramente si accordano intere mostre. “Diafane Passioni. Avori barocchi dalle corti europee” copre questa lacuna e porta presso il museo degli argenti di Palazzo Pitti a Firenze fino al 3 novembre 2013, capolavori eburnei realizzati in Italia, nei paesi transalpini e nelle colonie portoghesi e spagnole, nei secoli compresi tra la metà del ‘400 e la metà del ‘700, passando per l’esplosione del Barocco e i fiamminghi e tedeschi Leonhard Kern, François du Quesnoy, Georg Petel e Balthasar Permoser.
L’esposizione, curata da Eike D. Schmidt e Maria Sframeli, riunisce quasi centocinquanta pezzi, la maggior parte dei quali provenienti proprio dall’eccezionale collezione locale, arricchita per l’occasione da opere dei maggiori scultori in questa tecnica, provenienti da altre raccolte raccolte europee e americane, e risalenti a noti artisti di corte, come Sengher, con “addirittura sovrani sperimentali e di talento, come lo Zar Pietro il Grande”, secondo l’aneddotica curiosità ricordata nel testo di presentazione da Cristina Acidini.
Non solo soggetti della statuaria classica, ma anche oggetti d’uso ed altri:
Con Ferdinando I de’ Medici (1549-1609) a Firenze, ebbe inizio una delle più spettacolari collezioni di avori in Europa, che continuò ad arricchirsi fino al tramonto della dinastia, raggiungendo numerose centinaia di esemplari. Per quantità, per qualità ed importanza dal punto di vista storico artistico, la raccolta medicea raggiunse livelli pari solo a quelli della corte imperiale di Vienna e di quella principesche di Dresda e di Monaco.
Coppe e rilievi, composizioni mitologiche e scene di genere, santi e ritratti di principesse, scarabattole e torri tornite: ogni aspetto dell’arte figurativa e astratta è riflesso nell’arte eburnea raccolta a Firenze.
Via | polomuseale.firenze.it
