Arte e cultura
Beni Culturali 2.0: anche le opere d’arte “twittano” e così il turismo diventa social
I Beni Culturali si rinnovano e fanno un altro passo verso la tecnologia 2.0. Se è vero che è sempre più complicato conservare, per valorizzare basta un Tweet.

Paolina Borghese, i Bronzi di Riace, Federico da Montefeltro per gli amici Fede sono i nuovi utenti di Twitter. Non stiamo parlando di personaggi contemporanei ma di opere d’arte che vogliono conquistarsi un posto nel panorama del web grazie al progetto promosso dal Ministero dei Beni Culturali. Sono spiritosi colti e anche molto informati sui fatti dell’attualità. Così Carolina d’Asburgo, sovrana del Regno della Sicilia e di Napoli, ritratta da Anton Raphael Mengs ci strappa un sorriso quando twitta un post a proposito dell’emendamento sulle materie scolastiche:
La storia dell’arte non è stata abolita dalle scuole. È una bufala (eppure io di mozzarelle dovrei intendermene).
Simpatiche e personalizzate le presentazioni delle opere d’arte che, consapevoli del posto che occupano nel mondo sono pronte a ricevere sempre più followers da tutta la rete:
Il Bronzo B (c’è anche il Bronzo A-@a_Bronzo ) di Riace così si presenta:
Piacere, sono il vecchio dei Bronzi di Riace. Potrei chiamarmi Anfiarao o Eteocle. Portavo un elmo, per questo la mia testa è strana. Sono calmo e rilassato. Reggio Calabria.
Mentre Federico da Montefeltro, duca di Urbino dipinto da Piero della Francesca, puntualizza la gelosia della moglie Battista Sforza:
Duca di Urbino. Ho ardimento da condottiero, raffinatezza da mecenate ma il pezzo forte resta il naso. @Battista1446 mi chiede di aggiungere che sono sposato.
I Beni Culturali e le tecnologia non possono evitare di guardare nella stessa direzione. Con il programma Horizon 2020 destinato alle attività di ricerca della Commissione Europea per rendere gli stati dell’unione Europea più competitivi sul piano internazionale si erano già delineate le esigenze delle città che, in vista del 2020, devono essere le protagoniste di politiche di intervento, di rilancio del turismo e della cultura anche attraverso la tecnologia (uso che crescerà fino al 2020). In questo quadro, i social network fanno la loro parte, perchè se è vero che le nostre città ricche di storia, hanno sempre più bisogno di manutenzione e politiche di conservazione, per rendere il turismo alla portata di tutti si punta sulla Rete. Sarà più facile così condividere i contenuti, trasmettere cultura, animare il dibattito culturale, stimolare tutti gli utenti ed interagire e farsi fruitori di contenuti che appartengono a tutti. Anche il Ministro dei Beni Culturali Massino Bray non si esime dal boom “social” con un profilo Twitter e Facebook, in cui nel post del 5 Febbraio scrive:
A fronte di questa ricchezza emergono enormi potenzialità di crescita che dobbiamo saper valorizzare al meglio. Per questo è fondamentale mettere l’industria culturale e turistica al centro delle nostre politiche.
Il sistema della pubblicità e della promozione ha ormai sede fissa sul web in particolare sui social network, che risultano i migliori siti di diffusione e sponsorizzazione di eventi. Sempre più lontana l’era dei “cartelloni” le opere d’arte si mettono a parlare e ad interagire con noi per poter avere finalmente la giusta visibilità.
Converrà non deludere questi personaggi venuti dal passato che ci battono con la longevità.
Foto| Profilo Fb Massimo Bray e Galleria Borghese
