Pittura
Asta record per Zeng: l’Ultima Cena a 23,3 milioni di dollari
Un fine settimana da record per la casa d’aste Sotheby’s Hong Kong che ha come protagonista l’Ultima Cena di Zeng Fanzhi, stimato circa 10 milioni di dollari e venduto più del doppio della cifra di partenza.

Con i 23,3 milioni di dollari l’artista cinese, classe 1964, ha superato il record del collega giapponese Takashi Murakami con la scultura manga My Lonesome Cowboy. Una sfida tutta asiatica, che registra anche un cambiamento di gusto del collezionismo e che conferma il successo del mercato dell’arte asiatico, rappresentato dalla Sotheby’s da 40 anni. Zeng Fanzhi ha superato anche se stesso dopo la vendita all’asta dell’opera della No. 6r (Mask), venduta per 9,6 milioni dollari.
L’Ultima Cena, realizzata nel 2001 fa parte della serie Mask proveniente dalla collezione del Barone e della Baronessa Guy e Myriam Ullens de Schooten appassionati collezionisti di opere d’arte cinese. Con i suoi 4 metri di lunghezza sembra voler oscurare l’idilliaca atmosfera della famosa Cena di Leonardo da Vinci. Dopo secoli di interpretazioni di questa iconografia la versione di Zeng è la più drammatica, che mette in scena non solo azioni, ma drammi psicologici. La sua tecnica pittorica tradizionale, infatti, è resa dirompente dallo stile espressionista e dalla ricerca di una forte tensione da “performance emotiva”. Le tematiche a cui si avvicina riflettono il suo interesse per le vicende sociali e politiche sottolineandone l’assurdità che caratterizza la Storia. In questa serie rispetto alle precedenti Zeng Fanshi utilizza con più forza espressiva lo stereotipo di una maschera per tutti i soggetti che dipinge. Lontano dal senso del sacro, la tavolata è un dramma dell’indifferenza e della violenza simboleggiata dal rosso vivo delle angurie, mentre i giovani tutti uguali intorno al tavolo con uniformi dei pionieri comunisti sono l’emblema di un potere cieco, a cui l’artista si oppone.
Più vicino a Bacon che a Leonardo, più irriverente che misterioso, Zeng Fanshi, è la nuova Cina senza maschera.
Foto|Sotheby’s Hong Kong
