Beyoncè è una delle popstar di successo di questi ultimi anni e ne ha fatta di strada per arrivare al successo a costo di grandi sacrifici nella sfera privata. A vederla sembra una dea con quel corpo morbido e sinuoso e quella pelle color caffè che ammalia, e invece no, la sua vita non è fatta solo di denaro e fama. Anche lei soffre e piange come tutte noi.
Ce lo racconta in prima persona in Life Is But a Dream, di cui trovate il promo di 90 secondi qui, è il documentario autobiografico scritto, diretto, prodotto e interpretato dalla stessa artista che racconta tutto su carriera, amore e famiglia, da quando ha iniziato come frontwoman e fondatrice del gruppo Destiny’s Child, famoso trio al femminile di genere R&B.
Nel corso di un’intervista rilasciata alla rivista GQ racconta quanto è difficile decidere cosa raccontare e cosa no di se stessi, ma in fondo la cosa importante è sapere che ciò che le è accaduto di bello lo merita:
“Ho lavorato così duramente durante la mia infanzia per raggiungere questo obiettivo: da quando avevo 30 anni, ho potuto fare quello che volevo. Ho raggiunto tutto questo. Mi sento molto fortunata ad essere in questa posizione. Ma ho sacrificato un sacco di cose, e ho faticato più di tutti, lo so, almeno nel mondo della musica. Quindi non mi resta che ricordare a me stessa che me lo merito.”
Nel film che andrà in onda il 16 febbraio sul canale americano HBO ci racconta la donna, e non solo la star, nel periodo della gravidanza da cui è nata lo scorso anno la figlia Blue Ivy Carter, avuta dal cantante rap Jay-Z -viene anche mostrato anche un momento molto personale e intimo come il frammento dell’ecografia quando la piccola era nel pancione-, il dietro le quinte per la preparazione dei concerti, per la registrazione dei brani, i momenti di stanchezza, di grande energia, le prove delle coreografie, la gran voglia di fare bene.
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