Attualità
Simona Anedda, la sclerosi multipla e i viaggi in carrozzina alla scoperta del mondo
I viaggi, la forza e i sogni di Simona Anedda, la ragazza che combatte contro la sclerosi multipla

[blogo-video id=”336137″ title=”Il viaggio di Simona in Islanda” content=”” provider=”youtube” image_url=”https://media.pinkblog.it/d/d9d/maxresdefault-jpg.png” thumb_maxres=”1″ url=”https://www.youtube.com/watch?v=by9cZY1A-78″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMzM2MTM3JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PGlmcmFtZSB3aWR0aD0iNTAwIiBoZWlnaHQ9IjI4MSIgc3JjPSJodHRwczovL3d3dy55b3V0dWJlLmNvbS9lbWJlZC9ieTljWlkxQS03OD9mZWF0dXJlPW9lbWJlZCIgZnJhbWVib3JkZXI9IjAiIGFsbG93ZnVsbHNjcmVlbj48L2lmcmFtZT48c3R5bGU+I21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzMzNjEzN3twb3NpdGlvbjogcmVsYXRpdmU7cGFkZGluZy1ib3R0b206IDU2LjI1JTtoZWlnaHQ6IDAgIWltcG9ydGFudDtvdmVyZmxvdzogaGlkZGVuO3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fSAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMzM2MTM3IC5icmlkLCAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMzM2MTM3IGlmcmFtZSB7cG9zaXRpb246IGFic29sdXRlICFpbXBvcnRhbnQ7dG9wOiAwICFpbXBvcnRhbnQ7IGxlZnQ6IDAgIWltcG9ydGFudDt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O2hlaWdodDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O308L3N0eWxlPjwvZGl2Pg==”]
La vita a volte prende delle pieghe inaspettate e sta a noi reagire, metterci tutta la forza che abbiamo, e andare avanti con determinazione e coraggio. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, ma non è così per Simona Anedda, una ragazza romana di 42 anni che 4 anni fa ha dovuto fare i conti con una diagnosi di sclerosi multipla, una malattia che ad oggi non ha una causa, e nemmeno una cura. Simona ha deciso di non diventare la sua malattia, si è adattata ed ha continuato a realizzare i suoi sogni, uno su tutti… viaggiare!
I viaggi sono sempre stati la passione di questa giovane donna e nonostante le difficoltà e gli avvertimenti dei medici, ha esplorato il mondo, prima con il bastone e adesso con la sua carrozzina. È stata 2 mesi in Brasile a pochi mesi dalla diagnosi, e poi ha continuato a viaggiare, nel 2015 ha fatto il suo primo viaggio da sola da disabile in carrozzina ed è andata in Islanda a trovare due amiche conosciute ai tempi dell’Erasmus. L’anno scorso è andata a Miami con il nipote di 16 anni, in America c’è un’altra mentalità, non ci sono barriere e ci si può muovere con molta facilità anche sui mezzi… in Italia si hanno difficoltà pure a salire su un treno o prendere un taxi. [quote layout=”big” cite=”Simona Anedda]“Sono peggiorata nel giro di qualche anno, non riuscivo più a camminare, a muovere le braccia. A Roma uscivo poco perché ci sono troppe barriere architettoniche. Dopo diversi tentativi sono riuscita a ottenere dalla Asl una sedia a rotelle superleggera con il motorino, che mi permette di muovermi poiché non ho più forza nelle mani. Così sono rinata e ho deciso di accettare l’invito di due amiche islandesi, conosciute durante il periodo di Erasmus, facendo il mio primo viaggio da “disabile”, sulla sedia a rotelle, nell’estate 2015”.[/quote]
[related layout=”big” permalink=”https://www.pinkblog.it/post/311107/dalla-diagnosi-di-cancro-alla-scoperta-delle-7-meraviglie-del-mondo”][/related]
Adesso Simona sogna l’India, sta già organizzando il suo viaggio ed è riuscita a raccogliere i soldi necessari per partire grazie ad un crowdfunding su Produzioni dal Basso e alla vendita di magliette con il sostegno di alcuni sponsor. Sogna di dormire in centro ayurvedico, nella regione del Kerala, per ritrovare la fiducia in se stessa e magari riuscire ad arrivare ai piedi dell’Himalaya. Raccontata così la vita di Simona sembra quasi facile, ma non lo è affatto, ha una forma molto aggressiva di sclerosi multipla che le rende difficile fare anche i gesti quotidiani che noi diamo per scontati, la sua forza sta proprio nel reagire, nel continuare a realizzare i suoi sogni, vivendo a pieno tutti i giorni.
[quote layout=”big” cite=”Simona Anedda]“In ospedale mi dicono che per me non ci sono cure, penso che non avrò una vita lunga e non intendo stare chiusa dentro casa a piangermi addosso. Quando viaggio, mi dimentico della malattia. I medici dicono che sono pazza, ma non voglio arrendermi. La malattia mi ha spinto a rivedere le mie priorità, a cambiare prospettiva, anche a chiedere aiuto a persone che non conosco. Vorrei scrivere una serie di guide di viaggio per le persone che hanno le mie stesse difficoltà: a volte non è solo a causa della disabilità che non si viaggia, ma per paura o per carenza di informazioni. E poi vorrei lanciare un messaggio di speranza: anche con una malattia, su una sedia a rotelle, si può continuare a vivere, cercando di fare ciò che piace. Ogni giorno è davvero un altro giro di giostra”.[/quote]
Simona Anedda deve essere uno stimolo per tutti noi che molto spesso ci piangiamo addosso senza neanche provare a cambiare la nostra vita e a migliorarla.
via | corriere
