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Diritti delle donne, l’appello del Nobel Aung San Suu Kyi
Ancora oggi, in tutto il mondo, donne e bambine vengono discriminate solo a causa della loro appartenenza al genere femminile. Ecco cosa ha dichiarato di recente la vincitrice del prermio Nobel per la pace nel 1991.

Aung San Suu Kyi, la politica birmana che si batte da tanti anni per la difesa dei diritti civili nel proprio paese, è intervenuta di recente per affrontare la problematica della discriminazione che ogni giorno donne e bambine sono costrette a suubire in ogni parte del mondo e sulle ricadute che una mancanza di diritti per le donne ha sulla società nel suo complesso. Per la leader della Lega Nazionale per la Democrazia – il partito di cui la San Suu Kyi è segretario si trova, al momento, all’opposizione – maggiori diritti per le donne si tradurrebbe in maggiori diritti per tutta l’umanità con conseguenze positive per tutto il mondo. Insomma, l’ennesima conferma che i diritti delle donne non devono interessare solo noi ma anche gli uomini.
Laureata ad Oxford nel 1967, dopo aver lavorato a New York per le Nazioni Unite, Aung San Suu Kyi tornò in Birmania nel 1988 per accudire la madre gravemente malata; è in quel periodo che si instaurò il regime militare che tuttora comanda in Myanmar.
Influenzata dagli insegnamenti di Gandhi e dai concetti buddisti della non-violenza, Aung San Suu Kyi entrò in politica fondando il suo partito, gesto che, nemmeno un anno dopo, la fece condannare agli arresti domiciliari. E’ solo nel 2010 che, finalmente, è stata liberata potendo finalmente ricongiungersi alla propria famiglia e viaggiare per diversi stati.
Via | Womenyoushouldknow
