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Vivienne Westwood Red Label alla London Fashion Week, collezione primavera estate 2014
Collezione sopra le righe per la primavera estate 2014 di Vivienne Westwood Red Label. Per la bella stagione la maison di moda abbraccia il fiorato, ma lo mette indosso a ragazze zombie. L’ennesima provocazione della stilista british più visionaria di sempre.

Perché stupirsi dell’eccentricità di Vivienne Westwood? È come stupirsi nel sentire un lupo che ulula, né più e né meno. Ebbene, la stilista british più punk della storia della moda ha fatto sfilare ieri, domenica 15 settembre, la sua personalissima collezione Red Label primavera estate 2014, un tripudio di tessuti fiorati in pieno stile gotico, adagiati sugli esili corpi di modelle un po’ zombie un po’ bambole di porcellana consunte dal tempo.
Dicevamo, i fiori. L’eccentrica stilista ha dato un’interpretazione tutta sua dell’abbigliamento giusto per la bella stagione, così l’aiuola classica con primule, viole e rose si è tramutata in un giardino ossianico. Molto nello stile di Dame Westwood. Il defilè è iniziato (con quaranta minuti di ritardo rispetto all’orario previsto!!) con una singolare esibizione di Lily Cole, modella e attrice inglese, che ha aperto la passerella danzando con un abito bianco vaporosissimo in stile rinascimentale.
Vivienne Westwood primavera estate 2014
Su di lei un fascio di luce rossa che l’ha accompagnata durante tutta l’esibizione. Il significato del ballo è stato svelato dopo, dalla sfilata vera e propria che aveva un tema ben preciso: la protezione dell’ambiente e la danza come lotta contro i cambiamenti climatici e la deforestazione. Ricordiamo che il marchio di moda è sempre stato sensibile alle tematiche ambientaliste e anche questa volta le aspettative di eticità dei modelli non sono rimaste deluse.
In passerella, oltre ai già citati “fleur du mal” anche t-shirt e cappellini con visiera riportanti la scritta “climate revolution”. Magliette in cotone che fuoriuscivano anche da più sontuosi tubini in broccato di seta! I modelli che ci sono piaciuti di più? Una bellissima tuta in stile militaresco con intrecci di fiori al posto del mimetico e due foulard annodati alle ginocchia, una seconda tuta-abito nera con scollo profondo e taglio a finto bavero, un completo pantaloni al ginocchio color crema abbinati a una camicia rigata blu e ad una giacca-bolero ancora una volta fiorata.
Il più irriverente? Ma di certo il prendisole-vestaglia con tanto di cappello panama destrutturato. Vivienne o la si ama o la detesta con ardore. Noi personalmente la amiamo, ci diletta e ci dà un gusto sopraffino seguirla! Cosa inventerà per le sue prossime sfilate? Noi non vediamo già l’ora di potervele raccontare di nuovo.
