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Parità di genere: a che punto siamo in Italia?
Le pari opportunità non possono continuare a essere uno slogan con cui riempirsi la bocca e lo dimostra l’Indice di Equità di genere. Secondo questo indicatore, il primo elaborato sui dati del 2012, l’Italia è allo stesso livello di Armenia, Madagascar e Vietnam, molto sotto alla media Europea.

L’Italia è un Paese priviligiato. Nonostante la crisi economica, il tasso di disoccupazione in crescita, siamo ancora una società che può definirsi fortunata: tutti i bambini possono studiare, chiunque se bisognoso può accedere alla sanità pubblica e i servizi, seppur scarsi, esistono e funzionano. Nonostante questo per moltissimi aspetti siamo ancora indietro. Nella parità di genere, per esempio, continua a essere molto in ritardo rispetto alla media europea.
Il dato è stato certificato grazie all’Indice di Equità di Genere (GEI – Gender Equity Index), pubblicato in occasione della Giornata della Donna dalla rete internazionale Social Watch. Che cos’è il Gei? È un metodo di misurazione che tiene inconsiderazione una serie di indicatori: l’istruzione, la partecipazione economica e il potere politico. In questo modo si considera solo il divario non il benessere, anche perché una donna mantenuta da un uomo ricco o proveniente da una famiglia benestante può avere un benessere maggiore di una manager.
Che cosa è emerso? L’Italia nella classifica del GEI si posiziona abbastanza alla fine, al pari con Armenia, Madagascar e Vietnam. Se guardiamo all’Europa, si trova ovviamente sotto a Grecia, Austria, Slovenia, Francia e Svizzera. Come sempre, questo genere di stime sono dominate ai vertici da Norvegia, Finlandia, Svezia e Islanda, mentre alla fine troviamo Congo, Pakistan, Niger, Ciad, Yemen e Afghanistan.
Via | Eige europa
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